Scripta manent
In occasione delle celebrazioni della Giornata della Memoria, da giovedì 25 gennaio a domenica 11 febbraio il porticato superiore di Palazzo Tursi ospita la mostra Scripta manent. Le leggi razziali attraverso i documenti del Consiglio comunale di Genova. Giuseppe Basevi: un caso di scuola. L'iniziativa organizzata dalla Presidenza del Consiglio comunale di Genova, con ILSREC, Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea e la collaborazione della Comunità Ebraica di Genova.
La mostra
Il progetto è un focus su otto documenti, tratti dai libri conservati nell’Archivio del Consiglio comunale, che abbracciano l’arco temporale dal 1926 al 1945 e che rappresentano una eccezionale testimonianza dell’avvento delle leggi razziali e delle terribili conseguenze che hanno portato all’umanità. Si tratta di otto atti che ripercorrono la storia della città di Genova, affiancati da totem esplicativi che contestualizzano i documenti a livello nazionale e locale. In questi atti si parla della “Grande Genova”, ovvero l’annessione dei 19 comuni limitrofi alla città avvenuta nel 1926, anno di svolta per l’ordinamento del Comune; “Il Podestà e la Consulta” con la soppressione di tutti gli organi elettivi e le funzioni riunite nelle mani di un’unica figura; “Genova nel 1938” e il comizio di piazza della Vittoria anticamera dell'alleanza con la Germania e della promulgazione delle leggi razziali; “Le leggi razziali” che imposero, tra gli altri, l’esclusione dei docenti e degli studenti ebrei dalle scuole italiane; “La stagione della segregazione” che portò alla privazione dei diritti umani e alla perdita della libertà personale; “Genova libera”, il momento della caduta della Repubblica sociale e l’atto con cui avvenne l’abrogazione degli organi istituzionali instaurati dal regime; “La toponomastica nell’immediato dopoguerra”, una nuova era che a Genova si tradusse con l’intitolazione di vie e piazze a partigiani e antifascisti e infine il totem intitolato “La nascita del nuovo Paese”, quando Genova, grazie al suo importante contributo alla lotta partigiana, ottenne il conferimento della medaglia d’oro al valore militare.
I documenti
Tra i documenti in esposizione nel porticato superiore di palazzo Tursi, grande importanza è data dall'atto che testimonia nel 1938 l’allontanamento ingiusto dalla Consulta del podestà di uno dei suoi membri più illustri, il cavalier Giuseppe Basevi, perché ebreo: accanto alla teca, attraverso l’utilizzo di un totem digitale e grazie all’Intelligenza artificiale, Basevi racconterà personalmente la sua storia al pubblico. Questa parte della mostra è stata realizzata con il contributo di Teseo, azienda genovese leader nel settore delle innovazioni digitali.
Useful info
Timetables:
Dalle 10 alle 18.