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La bottega, non più di dieci metri quadrati nel cuore della città antica, tra i caruggi e gli antichi palazzi che si affacciano sul porto, è aperta da Italo Giacalone, a servizio di camalli e marinai, nel 1908 in un palazzo del XVII secolo.
Viene rinnovata e decorata in stile liberty nel 1922 ad opera della Vetreria Bottaro, la stessa che quasi un secolo dopo ne curerà il restauro.
Il piccolo gioiello di eleganza e raffinatezza viene quindi gestita dal figlio Italo dopo la cui scomparsa, e dopo un breve periodo di chiusura, viene restaurata e riaperta nel 1992 dal FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano che l’affida a Tony Ferrante, giovane barbiere di origini siciliane, grazie al cui mestiere è oggi possibile riprovare l’antico piacere di una rasatura a regola d’arte.
L’ambiente luminoso è quasi abbagliante: la luce rimbalza in un gioco di specchi tra le pareti e il soffitto colorandosi di verde smeraldo, blu cobalto e giallo oro, i colori dominanti dei pannelli in cristallo colorato dai motivi a losanga e a ogive incrociate che fasciano il locale. E poi le classiche piastrelle bianche, gli specchi ovali sopra i lavabo originali, le appliques e i lampadari centrali.
Un locale affascinante che ci riporta agli anni e alle atmosfere della Belle Époque, come ci raccontano le poltrone originali sempre molto frequentate.