Forte Belvedere
Forte Belvedere
Venne costruito tra il 1815 e il 1837, a 114 metri di altitudine, in una zona già precedentemente fortificata presso il Santuario del Belvedere.
Forte Belvedere (1815-1827)
44° 25’ 06.54” N, 8° 53’ 28.44” E
Area del sito e delle zone buffer (ha)0,8 h a5,5 ha
Superficie totale:
Difficile da calcolare poiché la struttura originaria è solo in parte
individuabile
:
Altitudine
114 mt
Distanze
Aeroporto C.Colombo: 6,3 Km
Stazione: Ferroviaria Brignole: 10,3 Km
Stazione Ferroviaria, Metropolitana Principe: 5,2 Km
Cremagliera Granarolo: 4,3 Km
Caselli austostradali:
Genova Ovest: 3,8 Km
Genova Est: 12,5 Km
Come arrivare
Da Salita Millelire da via Cantore a Forte Belvedere
Da Di Negro si prende il bus 66 fino a via Martinetti e poi si prosegue a piedi fino al Forte Belvedere (tot. 25 min.)
L’accesso ai Forti situati nella valle del Polcevera comporta alcune difficoltà legate all’ampiezza della sede stradale e quindi al transito dei bus; eccezione è data dai resti di Forte Belvedere, accessibili tramite la linea 66.
Sentieristica:
Nome sentiero: Sampiardarena - Forte Diamante
Segnavia: Anello rosso
Difficolta: Escursionistico (E)
L’anfiteatro naturale che fa da corona a Genova, a nord culminava con il Forte Sperone, a est con le Fronti Basse e a ovest con il Forte Belvedere
e le batterie della Lanterna. Le mura seicentesche non furono più toccate (se non qualche raro intervento di manutenzione) fino alla guerra di successione del 1745, che vide la presa di Genova da parte delle truppe austro-piemontesi a causa di una cattiva organizzazione della difesa e di una seria carenza di uomini. Quando nel 1746 iniziò la rivolta contro gli Austriaci (La rivolta del Balilla, 7 dicembre 1746) Francia e Spagna mandarono soldi, truppe e ufficiali ad aiutare i rivoltosi. Oltre a una riorganizzazione dell’esercito era stata prevista anche una revisione totale del sistema delle fortificazioni; la linea delle mura del 1600, infatti era diventata ormai inadeguata per resistere alle nuove artiglierie ed era considerata come antiquata; inoltre gli ufficiali austriaci conoscevano perfettamente tutti i suoi punti deboli.
Gli ingegneri individuarono proprio tra i punti critici del sistema difensivo anche la collina del Belvedere sopra Sampierdarena.
Nel 1747 non esisteva nulla o quasi che potesse far pensare a una fortezza, ma un ampio sistema di difesa formato da muretti, trincee, crôse, fasce di orti con brevi tratti di parapetto, piccoli terrapieni sistemati a forma di rozzi baluardi, piazzette, case; un sistema semplice ma estremamente efficace perché, sfruttando al massimo ogni angolo del terreno, riusciva a creare una linea di protezione elastica e poco vulnerabile alle batterie nemiche.
I lavori furono affidati allo svizzero Jaques De Sicre, il quale sviluppò in un primo tempo in quattro gruppi di trinceramenti tutte le opere esterne alla cinta muraria seicentesca. E un primo gruppo doveva essere sviluppato intorno alla collina di Belvedere, comprendente le ridotte di Crocetta e di Belvedere, per giungere fino al torrente Polcevera. La guerra si concluse il 13 giugno 1747 con la sconfitta delle truppe austro-piemontesi e il 13 settembre dello stesso anno iniziarono i lavori di ampliamento delle fortificazioni di Sperone e Tenaglia, dando origine ai due forti attuali.