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Palazzo Ambrogio di Negro

Palazzo Ambrogio De Nigro - decorazione ad affresco

Il palazzo fu costruito per Ambrogio Di Negro, più volte magistrato, governatore e ambasciatore per la Repubblica aristocratica genovese fino a ricoprirne la carica di doge nel 1585-1587. Lo stesso Ambrogio dimostrò la propria cultura anche attraverso la costruzione della magnifica villa con giardino, oggi nota come Villa Rosazza allo Scoglietto, ammirata da visitatori stranieri fino a tutto l’Ottocento.

La costruzione avviene su precedenti edifici di origine medievale e condivide le novità architettoniche dei contemporanei palazzi di Strada Nuova. Sorse in un’area urbana di grande importanza, antica sede di mercato immediatamente alle spalle del porto e crocevia di importanti assi urbani.

È su un lato di questo spazio urbano che il palazzo si affaccia con due facciate principali a quadratura affrescata, su un alto basamento bugnato che comprende il piano terreno e il piano ammezzato, destinati a botteghe secondo l’aulico modello bramantesco già sperimentato da Cipriano Pallavicini nel palazzo di Fossatello.

Gli spazi interni del primo piano nobile sono chiara manifestazione dell’ampia cultura umanistica dei committenti che, nelle volte delle sale e dei salotti, fecero affrescare soggetti tratti da favole mitologiche accompagnati da motti latini: Danae fecondata da Zeus in forma di pioggia d’oro, il Mito di Perseo e il Ratto di Elena di Andrea Semino.

Nel grande salone, contraddistinto dalla presenza di interessanti portali in pietra nera, vi sono chiari riferimenti al superamento delle avversità, allusione forse alle vicende di rivalità tra “nobili vecchi” e “nobili nuovi”.

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