Alberto Ponis costruire nella natura
Alberto Ponis costruire nella natura è la mostra che indaga l’opera dell’architetto genovese Alberto Ponis (1933), in occasione del conferimento a Ponis della Medaglia della Città di Genova prevista per il 12 ottobre 2024 nell’ambito delle Celebrazioni Colombiane.
La mostra è curata dallo storico dell’architettura Emanuele Piccardo che, dopo due anni di meticoloso lavoro nell’Archivio Ponis, ha strutturato il progetto espositivo con l’obiettivo di presentare la ricerca progettuale di Ponis, tra le case unifamigliari e le case collettive per la vacanza in Sardegna, tra Palau e Costa Paradiso. Il rapporto con la natura e i suoi elementi rappresenta il fulcro della sua architettura. E’ la natura che condiziona e stimola l’architetto genovese a costruire attorno agli alberi di corbezzolo e alle rocce di granito, senza alterare l’orografia del terreno. Questi elementi naturali generano le forme dell’architettura delle case che riprendono alcuni caratteri dell’architettura vernacolare sarda, in particolare lo stazzo gallurese, ovvero la casa del pastore, per poi essere reinterpretato da Ponis con la sua sensibibilità e la sua etica del fare architettura.
Alberto Ponis costruire nella natura è strutturata in quattro sezioni: Architetture, Archivio Alberto Ponis, Pittura, Viaggi. Architetture. Si tratta di una sintesi della vasta produzione architettonica di Ponis, raccolta in 16 architetture, attraverso schizzi, disegni, fotografie da lui realizzate e fatte appositamente dal curatore della mostra Emanuele Piccardo. Case singole e collettive costruite tra il 1963 e il 2006 a Costa Paradiso e Punta Sardegna.
Archivio Alberto Ponis Questa sezione è un’attraversamento dell’Archivio con taccuini, riflessioni teoriche, schizzi, riviste di architettura, che consentono allo spettatore di entrare dentro le idee di Alberto Ponis.
Pittura La pittura è importante nell’opera di Alberto Ponis per rappresentare gli spazi urbani e naturali. In questa sezione vengono presentati i quadri che ha realizzato sul porticciolo di Nervi, dipinto nel tempo tra la fine degli anni ottanta e metà anni novanta del secolo scorso.
Viaggi Il tema del viaggio è centrale per la ricerca di Ponis, a partire dal 1963 quando attraversai villaggi sardi della costa e dell’entroterra per immergersi nella architettura vernacolare per definire la sua idea di architettura. Nel decennio sessanta-settanta sono numerose le visite a New York, a Philadelphia per visitare le architetture di Louis Kahn e Robert Venturi, il Sea Ranch in California, a Ronchamp e La Tourette, le due opere iconiche di Le Corbusier; le architetture di Arno Jacobsen e Alvar Aalto in Scandinavia.
La mostra è accompagnata da una monografia di 400 pagine bilingue, italiano e inglese, edita dalla casa editrice plug_in, con l’obiettivo di ricollocare la figura di Alberto Ponis nella storia dell’architettura del Novecento.
Durante il periodo espositivo verrà organizzato un programma di conferenze:
16 ottobre ore 17
“Architettura mediterranea?”
Alessandro Lanzetta, architetto, Università La Sapienza-Roma
23 ottobre ore 17
“Architetture minori”
Luca Guido, storico dell’architettura, IUAV-Venezia
29 ottobre ore 17
“Mario Galvagni: ecologia della forma”
Francesca Olivieri, architetta
13 novembre ore 17
“La vacanza a Punta Ala”
Marco Del Francia, architetto, BACO- Archivio Vittorio Giorgini
22 novembre ore 17
“Abitare la vacanza 2025”
Andrea Canziani, architetto, Ministero della Cultura
Gloria Bovio, architetto, presidente Dialoghi d’Arte
Emanuele Piccardo, presidente plug_in
27 novembre ore 17
“Cultura e tecnica: riflessioni sul costruire”
Francesca Torzo, architetta
Dicembre (data da definire)
“Archiviare l’architettura: l’esperienza dell’Archivio Progetti IUAV”
Teresita Scalco, Archivio Progetti IUAV
Biografie
Alberto Ponis è nato a Nervi, Genova nel 1933. Cresce a contatto con alcuni dei principali artisti e designer dell'epoca: suo padre, Mario Alberto, fonda la ditta M.I.T.A a Nervi nel 1926, specializzata nella produzione di tappeti, tessuti e "arazzi d'artista", collaborò con Giò Ponti, Arturo Martini, Tomaso Buzzi, Paolo Buffa, Fortunato Depero, Mario Sironi, Arnaldo e Giò Pomodoro, Luigi Vietti ed Emanuele Luzzati.Nel 1953 si iscrive alla Facoltà di Architettura di Firenze, dove aveva trascorso gli anni della guerra; i suoi professori erano gli architetti della scuola toscana, allievi di Giovanni Michelucci: Leonardo Ricci, Leonardo Savioli e Giuseppe Gori, allora impegnati nella ricostruzione di Firenze con nuove forme e linguaggi. Si è laureato "summa cum laude" nel 1960 e poco dopo è partito per l'Inghilterra: dal 1960 al 1963 lavora a Londra con Ernö Goldfinger e Denys Lasdun, apprendendo le lezioni e l'influenza dei movimenti modernista e brutalista, allora dominanti sulla scena britannica, ma approfondendo anche il rapporto tra il concetto di paesaggio e pittura, nonché le suggestioni dell'architettura vernacolare. Nel 1963 arriva in Sardegna, in Gallura, un luogo incontaminato di straordinaria bellezza, seguendo un gruppo di investitori inglesi. Iniziò qui il suo lavoro di progettazione, a Palau, all'epoca un piccolo porto d'imbarco per La Maddalena, dove risiede tuttora. Punta Sardegna, Porto Raphael e Costa Paradiso: questi sono i nomi attribuiti negli anni '60 e '70 agli insediamenti in luoghi fino ad allora disabitati, che ospitarono le prime architetture di Ponis: case, non ville, date le loro dimensioni, spesso nascoste alla vista dalla macchia mediterranea in cui erano immerse. Una selezione dei suoi disegni fa parte della collezione permanente Drawing Matter Collection (GB), che raccoglie opere grafiche di importanti architetti storici e contemporanei, e il suo archivio farà parte del fondo dell'Archivio del Moderno, una fondazione, archivio e centro studi con sede a Balerna (CH) e Varese (IT), che fa parte della costellazione dell'Università della Svizzera Italiana. I materiali della mostra gta, "Alberto Ponis: Disegnare il Paesaggio" (2018) sono ora parte dell'archivio gta dell'ETH di Zurigo. Le sue opere sono incluse nel "Censimento dell'Architettura Italiana dal 1945 a oggi" del Ministero della Cultura, Dipartimento per la Creatività Contemporanea. Nel 2023, le architetture di Ponis sono state parte del festival di architettura Abitare la Vacanza, nello stesso anno l’archivio professionale dell’architetto Alberto Ponis e dell’ingegnere Annarita Zalaffi è stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante dal Ministero della Cultura – Soprintendenza archivistica della Sardegna.
Emanuele Piccardo Architetto, storico e critico dell’architettura, fotografo e filmmaker. Ha fondato nel 2002 la rivista digitale scientifica archphoto.it. Nel 2003 fonda l’associazione culturale plug_in. E’ stato invitato a tenere lezioni al Pratt Institute/New York, Princeton University School of Architecture, Sci-Arc/Los Angeles, Università La Sapienza/Roma, Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, IUAV/Venezia.+ Dal 2005 al 2015 la sua ricerca si è concentrata sull’Architettura Radicale Italiana (Superstudio, Archizoom, UFO, Gianni Pettena, Ugo La Pietra) attraverso mostre, conferenze e pubblicazioni. Dal 2006 a oggi si è interessato al lavoro degli architetti Paolo Soleri, Vittorio Giorgini, Mario Galvagni, Leonardo Ricci, Giancarlo De Carlo. Nel 2011 fonda archphoto2.0, versione cartacea di archphoto.it. Dal 2014 la sua ricerca si è orientata sulle sperimentazioni tra land art e architettura nel deserto nordamericano e sulle architetture del Mid-Century californiano. Nel 2017 ha fatto parte del comitato scientifico della mostra “Ettore Sottsass. Oltre il design” allo CSAC di Parma, e ha curato al Museo del Novecento di Firenze la mostra sul gruppo radicale 9999 “Rivoluzione 9999”.
Nel 2013 vince con Amit Wolf e la Woodbury University il Graham Foundation Grant per il progetto “Beyond Environment” sull’artista-architetto Gianni Pettena. Nel 2015 vince l’Autry Scholar Fellowship con il progetto “Living the Frontier”. Dal 2016 la sua ricerca si è focalizzata sulla rigenerazione urbana e sociale delle aree interne italiane: Nasagonando Art Project (2016-2019) a Ormea (CN), la summer school Laboratorio Umano di Rigenerazione Territoriale (2020) a Riesi (CL). Nel 2021 fonda insieme agli architetti GRRIZ, la Petites Folies Summer School a Garessio (Cuneo) con l’obiettivo di progettare spazi pubblici attraverso workshop di autocostruzione. Nel 2023 è curatore scientifico del festival di architettura “Abitare la Vacanza”, vincitore dell’avviso Festival Architettura II ed., promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura; la sua ricerca sull’Architettura Radicale entra nella collezione del Canadian Centre for Architecture/Montréal. Nello stesso anno riceve il Premio Internazionale Bruno Zevi per la diffusione della cultura
architettonica/Inarch Liguria. Collabora con Il Manifesto, doppiozero, Il Giornale dell'Architettura
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Orario apertura mostra martedì- domenica ore 11:00-18:00