Rappresenta il punto chiave delle fortificazioni genovesi ottocentesche ed è situato proprio al vertice delle "Mura Nuove" del 1630, che, ancora oggi, appaiono come potenti baluardi adagiati sulle colline alle spalle del centro cittadino.
L’ingresso principale del forte, sovrastato dallo stemma dei Savoia, è protetto da un fossato e da un robusto portone, un tempo collegato al ponte levatoio, tramite due catene; altri elementi architettonicamente molto significativi sono la polveriera - ben conservata - che si trova nella parte bassa del forte, la caserma centrale con ampie stanze, e la bella cappelletta annessa al complesso.
Forte Sperone (1815-1827)
44° 25’ 55.0272” N, 8° 55’ 54.4044” E
Superficie totale:
9.000 mq
Altitudine
512 mt
Distanze:
Aeroporto C.Colombo: 12 Km
Stazione Ferroviaria Brignole: 7,3 Km
Stazione Ferroviaria, Metropolitana Principe: 7,5 Km
Funicolare del Righi: 4,5 Km
Caselli austostradali:
Genova Ovest: 8,5 Km
Genova Est: 10 Km
Sentieristica:
Nome sentiero: San Teodoro - Forte Sperone
Segnavia: Tre cerchi rossi disposti a triangolo
Difficoltà: Escursionistico (E)
Nome sentiero: Sampiardarena - Forte Diamante
Segnavia: Anello rosso
Difficoltà: Escursionistico (E)
Come arrivare
Ai Forti Castellaccio, Sperone e Begato dal centro della città, si può accedere prendendo la funicolare Zecca-Righi (da largo Zecca) oppure con il bus numero 64: fermano entrambi nel piazzale di via Mura delle Chiappe; da qui l’unico modo per raggiungere le fortificazioni è una passeggiata per una ventina di minuti lungo una strada stretta. Dalla Stazione ferroviaria di Genova Brignole si prende il bus n° 39 fino a via Paolo Della Cella, poi si continua a piedi fino a Forte Sperone (tot. 58 min). Se dal Forte Sperone scendiamo verso levante troviamo le mura che si affacciano sulla valle del torrente Bisagno e che si sviluppano con un andamento pressoché speculare a quelle che caratterizzano il crinale sulla val Polcevera. Dopo un breve tratto di mura incontriamo subito il Forte Castellaccio e da li si prosegue in direzione sud, sud-est fino ad arrivare alle cosiddette mura di San Bernardino, in prossimità della stazione genovese del trenino di Casella.
Costruito nel 1747, dopo l’assedio della città ad opera degli austro-piemontesi, è un esempio superbo di architettura militare del XVII secolo “con una pittoresca distribuzione di masse e sporgenze irregolari che gli danno un aspetto imponente di forza”. La sua posizione cardine si confermerà anche nel 1800, a leggere le istruzioni per la difesa della città date dal generale napoleonico Massena, durante l’assedio inglese di Genova. Il generale, in una lettera ai Genovesi, scrive di una città “ormai celebre per l'eroica costanza con cui i suoi abitanti hanno sofferto privazioni di ogni specie, durante un assedio nel corso del quale il nemico la prendeva di mira”. E conclude:” Io non dimenticherò giammai gli sforzi generosi che questo popolo ha compiuto tanto per difendere la sua indipendenza quanto per attaccamento a me”. La sua posizione è sempre stata ritenuta un punto chiave sulla vetta del monte Peralto. Le prime sue notizie risalgono al 1319 ai tempi quindi della costruzione del Castellaccio: una struttura simile, anche se costruita in un luogo diverso rispetto a quello odierno, fu costruita dalla fazione ghibellina in risposta a quella guelfa (erano ad un tiro di freccia). Il complesso dello Sperone comprende tre bastioni delle mura seicentesche: uno piatto verso Forte Begato, uno centrale, punta estrema del forte, e un uno scendendo verso il versante che guarda la conca di Staglieno. La fortificazione attuale si sviluppa su tre livelli: sul primo si trova il portale di accesso, sul secondo c’erano uffici e camere dei graduati mentre sul terzo si trovavano gli alloggi per le truppe. Tra il 1820 e il 1823 vennero realizzati l’attuale caserma bastionata parallela al primo fronte, ampliata l’antica caserma e costruita una nuova ala verso levante. Vennero inoltre inserite le caratteristiche torri e una polveriera. Nel 1830, sul terrazzo dell’antica caserma e sul secondo fronte bastionato, venne inserito un tetto a falde con copertura in ardesia.
Lo Sperone ha subito purtroppo un completo abbandono ed il progressivo degrado delle strutture. È ora interessato dal progetto di ri-valorizzaione del Comune di Genova.