Città libere, città di libri
Giovedì 14 marzo, nell'ambito degli incontri organizzati per le scuole e le famiglie della manifestazione storica "La Storia in Piazza", si svolge l'incontro "Città libere, città di libri", alle ore 9 presso la Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, fruibile anche in streaming, con la presenza di Walter Barberis, docente di Storia moderna presso l’Università di Torino e Presidente della Giulio Einaudi Editore.
Da subito, dopo la diffusione della stampa, le città più libere da vincoli politici o religiosi sono state luoghi di editoria. Qui hanno trovato stampa e diffusione i libri ritenuti pericolosi dai poteri costituiti, rapidamente messi all’Indice dalla Chiesa secondo il dettato della Controriforma e dai sistemi polizieschi, tipici dei sistemi monarchici o aristocratici meno aperti, che hanno proibito la circolazione di pensieri e teorie ritenute eterodosse.
E' accaduto anche in Italia, a Torino, dopo il 1848; con lo Statuto Albertino, che sancisce libertà di associazione, di stampa e di culto, dando il via ad una stagione di forte immigrazione nella città subalpina di intellettuali e uomini politici da ogni parte della penisola. Dopo l’Unità queste libertà si diffondono in altre importanti città italiane. Le libertà, tuttavia,
sono un bene fragile. Con il fascismo l’Italia vive di nuovo un periodo di chiusura. Con l’avvento della Repubblica e l’entrata in vigore della Costituzione, la libertà di stampa e la circolazione delle idee è assicurata. Ma è un terreno che va continuamente protetto e coltivato.
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9:00