Due sono infatti le date da ricordare: il 5 dicembre 1746 e il 10 dicembre 1847.

Il 5 dicembre 1746 Genova si ribellò all’occupazione austriaca, con il famoso gesto del “Balilla” che al grido “che l’inse” fece scattare la rivolta popolare. Le Autorità dell’epoca fecero voto alla Madonna, già intesa come Regina e protettrice di Genova fin dal 1637, che se gli Austriaci fossero stati cacciati, tutti gli anni sarebbero saliti al Santuario di N.S. di Loreto in Oregina per lo Scioglimento del Voto.

Il 10 dicembre 1847, ricordando quel lontano avvenimento, si verificò un altro importante fatto storico di cui Goffredo Mameli fu uno dei principali animatori: trentamila patrioti provenienti da ogni parte d’Italia sfilarono dall’Acquasola a Oregina cantando per la prima volta in pubblico il Canto degli Italiani di Mameli e Novaro,  che diverrà poi l’Inno Nazionale,  e sventolando il Tricolore.

 

 

Su Primocanale puntata di “Liguria Ancheu” dedicata alla figura del Balilla nella storia di Genova.

 

Monumento a Balilla, piazza Portoria

Deposizione corona a cura del Comune di Genova e dell’Associazione “A Compagna”.

 

"Mameli, Mazzini, Verdi". Un omaggio in musica e parole a tre grandi protagonisti del Risorgimento italiano, con storie diverse, ma uniti dal legame con Genova.

Il M°José Scanu suona la chitarra appartenuta a Giuseppe Mazzini, conservata al Museo del Risorgimento, nella casa

natale di Giuseppe Mazzini.

 

 

S. Messa (fino ad esaurimento posti nel rispetto delle norme anti contagio).

Al termine della cerimonia tradizionale scioglimento del Voto con accensione di un cero alla Madonna.

Nel Piazzale antistante il Santuario deposizione corona alla lapide dei Caduti.

 

Deposizione di corone di alloro del Comune di Genova a ricordo:

Cippo di Mameli - Giardini dell’Acquasola

Casa di Mameli - Largo Sanguineti

Casa natale di Mameli - Piazza San Bernardo

 

"Il Canto degli Italiani". Storia e significato dell’Inno nazionale italiano.

Tre “pillole” di storia girate tra i documenti, cimeli e dipinti conservati ed esposti nelle sale del Museo, alla scoperta del nostro Inno nazionale, dalla prima stesura autografa di Goffredo Mameli in un taccuino personale al primo volantino a stampa, allo spartito con la musica scritta da Michele Novaro.