Da Cornigliano agli Erzelli
Alla scoperta del patrimonio nascosto in un quartiere profondamente trasformato dall’industrializzazione
Cornigliano è stata uno splendido luogo di villeggiatura, cantato anche da Francesco Petrarca, dove a partire dal secolo XVI i migliori architetti edificarono palazzi per le più importanti famiglie genovesi, contornati da meravigliosi giardini spesso affacciati sul mare. La via principale era un ininterrotto susseguirsi di ville, munite di torre di difesa al centro di ampie tenute agricole in una configurazione a metà strada tra il centro urbano e la zona rurale, quasi una Via Aurea fortificata ai piedi della collina di Coronata. In queste dimore passavano i viaggiatori del Grand Tour.
Nel 1926, iniziò l’era della produzione dell’acciaio e Cornigliano venne separata dal suo mare e destinata a ospitare la nuova industria siderurgica pesante. Il percorso di visita all’area si trasforma in una sorta di viaggio nel tempo, sulle tracce di antichi tesori ormai scomparsi, come Castello Raggio, Capo Sant’Andrea e la spiaggia del Deserto, dove cadde da cavallo Luigia Pallavicini, resa poi immortale da Ugo Foscolo.
Salendo la collina degli Erzelli si passa sotto l’Abbazia di Sant’Andrea, una delle più antiche badie cistercensi d’Italia: qui visse Sant’Alberto prima di trasferirsi nell'eremo sopra Sestri Ponente. Tra panorami che si allargano verso i monti circostanti, il mare e la costa a Ponente, si raggiunge la spianata degli Erzelli, ricavata dalla collina. Sui 44 ettari della spianata, negli anni Duemila è cominciata la riqualificazione con il progetto del Parco Scientifico Tecnologico "Great Campus", dove riunire le sedi di numerose aziende d'alta tecnologia, laboratori d'istituti di ricerca scientifica e la facoltà di Ingegneria.
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