Itinerario 2: Piazza Corvetto – Villa Gruber
Piazza Corvetto (T1/2 – ST4)
Piazza Corvetto - statua di Vittorio Emanuele II - Porta di Santa Caterina
Ideata da Beppe Croce commerciante e assessore comunale, fu realizzata nel 1877 e intitolata a Luigi Emanuele Corvetto (1756-1821), uomo politico genovese dell'epoca napoleonica.
Il monumento centrale, opera degli scultori Barzaghi e Pagani, fu inaugurato il 18 luglio 1886 ed è dedicato al re che definì i genovesi “vile e infetta razza di canaglie” dopo i moti del 1849, come ricorda una lapide su un lato della piazza. Dove oggi è collocata la statua si trovava la Porta di Santa Caterina o dell'Acquasola, costruita nel 1536 e demolita nel 1837. Era decorata da una statua di Santa Caterina da Alessandria (di Guglielmo della Porta), conservata in una nicchia nello scalone dell'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova.
Palazzo Doria-Spinola
Costruito tra il 1541 e il 1543 per Antonio Doria marchese di Santo Stefano D'Aveto, fu ampliato dalla famiglia Spinola, che ne divenne proprietaria nel 1624. Per la costruzione rettilinea di via Roma, negli anni Settanta dell'Ottocento, furono tagliate la galleria e parte dello spigolo destro del palazzo. La decorazione delle volte del salone celebra le imprese militari dei Doria e i trionfi degli imperatori romani: è opera cinquecentesca di Giovanni e Luca Cambiaso. Il Palazzo, attuale sede della Prefettura e della Città Metropolitana di Genova fa parte del circuito dei Rolli.
Galleria Nino Bixio
Dedicata inizialmente alla Regina Elena, collega Corvetto a Portello. Costruita fra il 1895 e il 1897 permetteva in principio il passaggio di un solo tram a senso unico alternato. L'ampliamento fu completato nel 1928. Sovrastano la Galleria due statue (Andrea Doria e Guglielmo Embriaco) di Eugenio Baroni (1929), autore, tra le altre opere, del monumento di Quarto dei Mille.
Monumento a Mazzini e busto di sua madre, Maria Drago Mazzini
Giuseppe Mazzini (1805-1872) basava il proprio pensiero politico su due cardini, Pensiero e Azione, che sono rappresentati nelle due figure alla base del monumento a lui dedicato, opera di Pietro Costa e inaugurato nel 1882.
Più in basso si trova il busto di Maria Drago Mazzini (1774-1852), madre e sostegno morale del patriota genovese. Venne realizzato nel 1956 dallo scultore Giovanni Battista Airaldi.
Villetta Di Negro (SF11 - SF12)
Qui nel XVI secolo sorgeva il baluardo di Santa Caterina o di Luccoli, parte integrante della cinta difensiva della città, poi (1785) ceduto in concessione a Ippolito Durazzo, che vi impiantò un orto botanico. Il Marchese Gian Carlo Di Negro, acquistò l’area nel 1802 per fondare una scuola di botanica. I giardini furono disegnati da Michele Canzio. Parco pubblico dal 1863, è stato arricchito dal Comune con le grotte, la scenografica cascata e la casa del giardiniere (1863-1892).
All’interno alcune particolarità botaniche: due platani monumentali, risalenti alla fondazione del parco, e tre sequoie posate intorno al 1870. Attualmente la villa è sede anche del Museo d’arte Orientale Chiossone.
Museo d'Arte Orientale Edoardo Chiossone (Borchia)
La sede, progettata da Mario Labò, ha sostituito la villa originaria progettata da Carlo Barabino, distrutta dalla guerra. Il Museo conserva ed espone un totale di circa 2000 pezzi, patrimonio d’arte giapponese e cinese raccolto in Giappone (1875-1898) dal pittore e incisore nato ad Arenzano Edoardo Chiossone: dipinti, stampe, armi e armature, bronzi, lacche, ceramiche, porcellane, costumi e tessuti. Tra le opere qui conservate anche una copia della “Grande Onda” di Hokusai, forse uno dei più noti capolavori di arte giapponese.
Politeama Genovese
Dove si trovavano le antiche Montagne Russe, nel 1825 venne costruito un teatrino in legno che si inseriva nel grande parco dell’Acquasola disegnato da Carlo Barabino nel 1821. Nel 1832 fu riedificato un'arena, battezzata Diurno (era aperto solo di giorno), che conteneva 3000 posti. Nel 1870 fu completamente ricostruito dall’architetto Nicolò Bruno e quattro anni dopo venne dotato del tetto. Nel 1942 fu distrutto da un bombardamento e riedificato nel 1955 su progetto di Dante Datta, diventando i fondi di un palazzo di appartamenti. Ha una capienza di 1054 posti e offre un cartellone molto vario.
Accanto al Politeama si trova il Teatro Duse, che è oggi parte del Teatro Nazionale di Genova.
Chiesa dei Cappuccini (Borchia)
Chiesa della Santissima Concezione e Padre Santo
Il Convento e la Chiesa della SS. Concezione furono costruiti alla fine del Cinquecento dai frati Cappuccini, dopo la terribile peste del 1579. Nel complesso sono conservate importanti opere d'arte (tra gli altri G.B. Paggi, Domenico Piola, Bernardo Strozzi) e una collezione di statuine del presepe tra cui alcune di Gaggini e di Maragliano.
In un tempietto riposano le spoglie di San Francesco Maria da Camporosso (1804-1866), chiamato dai genovesi “Padre Santo”.
Acquedotto Storico (Borchia)
L'acquedotto storico di Genova venne realizzato nell'anno Mille e ampliato nei secoli seguenti. Inizia nel comune di Bargagli, nell'alta Val Bisagno, e attraversa i quartieri di Struppa, Molassana, Staglieno e la circonvallazione a monte. Alcuni tratti si sono conservati e sono ancora visibili in città. In questa zona l'acquedotto passava su grandi archi scavalcando la via Santa Caterina.
Villa Gruber già De Mari (T2/3) - (Borchia)
Costruita dal nobile genovese Stefano de Mari nella seconda metà del Cinquecento, la villa (la cui attuale struttura neoclassica risale alla fine del Settecento), è situata al culmine di un ampio parco all’inglese tra macchie alberate. Nel corso dei secoli l'edificio è stato oggetto di modifiche e rifacimenti. Nel 1856 la proprietà passò all’industriale austriaco Adolf Gruber e successivamente alla famiglia Perrone, industriali ed editori, che ne lottizzarono una parte. Il parco oggi appartiene al Comune di Genova.
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