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PALAZZO DUCALE
Calendary Il 24-05-2024

Nostalgia. Iconografia di un sentimento

Un incontro collaterale alla mostra Nostalgia. Modernità di un sentimento dal Rinascimento al contemporaneo, a cura di Matteo Fochessati in collaborazione con Anna Vyazemtseva. 

 

Nel 1688 lo studente Johannes Hofer si laureò in medicina a Basilea discutendo la tesi su una patologia sino ad allora ignorata, per la quale coniò una nuova definizione: Nostalgia, ossia la «tristezza ingenerata dall’ardente brama di ritornare in patria». Con la mostra e col catalogo che l’accompagna si è provato a coniugare, attraverso le suggestioni formali e iconografiche di un percorso artistico che parte dal Rinascimento e approda ai giorni nostri, le diverse espressioni della nostalgia e a ricostruirne la storia, documentando archetipi e protagonisti di questo disturbo medico che progressivamente si trasformò in un sentimento ambivalente e contraddittorio, individuale e collettivo, presente nella storia dell’umanità sotto tutte le latitudini geografiche e culturali. Nel suo celebre saggio sulla nostalgia (Boym 2001)– identifica come una nuova forma di epidemia destinata a improntare il primo scorcio del XXI secolo – Svetlana Boym, provando a sintetizzare le molteplici sfumature della nostalgia, ha distinto due fondamentali categorie: quella restauratrice (restorative) e quella riflessiva (reflective). La prima, orientata sul nóstos e mirante a ricostruire la patria perduta, è la nostalgia dei revival nazionalisti che creano miti antimoderni e coltivano simbologie di appartenenza; la seconda, basata sull’algia e quindi sul desiderio, sulla perdita e sugli imperfetti processi della memoria, tende a soffermarsi sui ruderi di un tempo che fu e a ricostruire i monumenti del passato.

Determinante per l’estesa e capillare diffusione di tale sentimento nella società del nostro tempo è stata la riabilitazione della nostalgia operata dalla cultura postmodern, a partire dagli anni settanta del secolo scorso; ma altrettanto determinante si è rivelato il cortocircuito di ricezione sensoriale scaturito dalle nuove forme di comunicazione digitale e dalle potenzialità offerte da un accesso immediato, attraverso gli strumenti informatici, alle smisurate banche dati a essi afferenti.

Gli effetti dell’universale condivisione di tale sentimento si possono riscontrare nelle contemporanee strategie di marketing e nella propagazione planetaria di un generalizzato gusto per il vintage: nell’antiquariato, nella moda e nella musica, solo per citare alcuni settori esemplificativi.

Ingresso libero sino a esaurimento dei posti disponibili

 

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Ore 18:00