Minerali e conflitti, minerali dei conflitti
La tecnologia condiziona la vita di tutti i giorni, non potremmo più immaginarla priva di smartphone, computer, tablet, videocamere e tutti gli apparecchi Hi-tech, inclusa la playstation. Al punto che si parla di cellularomania o nomofobia (no-mobile fobia): la “Sindrome da Disconnessione” evidenzia una vera e propria difficoltà a staccarsi fisicamente dal telefono o alla paura di rimanere fuori dal contatto con il mondo.
Raramente si ha la consapevolezza dell’importanza che i minerali hanno come materie prime indispensabili anche per la costruzione dei dispositivi elettronici. Molto spesso questi beni sono prodotti dai cosiddetti “minerali dei conflitti”, ossia minerali estratti sotto il controllo di bande armate, gruppi di ribelli e di contrabbandieri che sfruttano le popolazioni locali e le pongono in condizioni di schiavitù per finanziarsi con il controllo dell’estrazione e del commercio di tali risorse. L’estrazione di questi minerali è concentrata soprattutto in zone di guerra dei paesi più disagiati in Africa, Asia, America meridionale. Tra questi, la Repubblica Democratica del Congo ne costituisce uno degli esempi più drammatici.
Scopo di questa relazione è quello di contribuire a creare informazione e consapevolezza sul tema dei cosiddetti minerali dei conflitti e sulle realtà che si celano dietro le più avanzate tecnologie.
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