Per i pegliesi che amano bere e acquistare del buon vino in un ambiente magico, entrare in questo negozio è quasi un dovere e da molti anni.
Vi si trova ogni tipo di vino con bottiglie a partire dagli anni Venti del Novecento. Il locale è aperto nel 1932 come fiaschetteria da Giuseppe Baldrati, zio di Mino Ricci, attuale proprietario e storico “vinaio” di Pegli, come ama definirsi, che accoglie tutti con un sorriso senza perdere il modo di fare schietto e serio.
Era il 1945 e Mino Ricci aveva 10 anni quando entrò per la prima volta nel negozio del padre Elia. Allora si vendeva solo vino sfuso e neanche tanto, poi con il boom economico dentro la vineria si cominciano a vendere bottiglie intere e non più solo quartini, unitamente a grappa e altri liquori custoditi tra gli scaffali del negozio di una Pegli che col passare degli anni si va trasformando.
Il negozio mantiene all’esterno l’antica insegna in vetro su fondo nero con scritta in oro e le antiche vetrine in pitchpine inserite in pannellature in ardesia. A
ll’interno, sotto un soffitto a stucchi con lampadari in ferro battuto a fogliame e su un pavimento in graniglia e listoni di legno, tra pareti attrezzate e rivestite da pannellature anni Trenta sempre in pitchpine, ecco fare bella mostra di sé gli arredi originali e affascinanti: botti in legno di rovere, mobili – scrivania e cassettiera - e scaffalature con elementi decorativi, sedie e sgabelli Thonet, il bancone in legno pannellato in ardesia dallo scultore pegliese Valdieri Pestelli.
Nella vineria, già frequentata abitualmente da Renzo Piano, Gino Paoli e Bruno Lauzi, numerosi poi sono gli oggetti d’epoca: cavatappi in ferro battuto forgiato a mano, una collezione di “pironi” di vetro soffiato, una di brocche per acqua e per whisky, un imbuto “ladra” utilizzato per testare la qualità del vino nella botte.