SOLERITOWN. Visioni di un’utopia concreta - fotografie di Emanuele Piccardo e Filippo Romano
Soleritown è il risultato di una ricerca svolta nel 2006 dai fotografi Emanuele Piccardo e Filippo Romano per indagare, attraverso la fotografia, le opere americane dell’architetto torinese Paolo Soleri (Torino 1919-Paradise Valley 2013).
Soleri lascia l’Italia nel 1946 per partecipare, nel deserto dell’Arizona a Taliesin West, alla Frank Lloyd Wright Fellowship, la scuola del maestro dell’architettura organica. Dopo l’esperienza alla corte di Wright, Soleri intraprende un cammino autonomo che lo porta a teorizzare l’Arcologia, ossia l’unione di architettura ed ecologia, la cui formalizzazione avviene con la costruzione di Cosanti e Arcosanti. Attraverso il viaggio i fotografi raccontano l’utopia realizzata da Soleri nel costruire prima Cosanti, nei sobborghi di Phoenix, e poi la comunità aperta di Arcosanti nella Yavapai County, una nuova città di fondazione alternativa alla metropoli a stretto contatto con la natura selvaggia.
La ricerca architettonica di Soleri, subito dopo Taliesin West, si manifesta nel 1955 con la sperimentazione del villaggio di Cosanti (Cosa-Anti), dove usa forme a cupola per le case e gli spazi comuni, interamente realizzati in cemento armato a vista. Una attitudine che viene confermata e ampliata nella sua idea di città ideale: Arcosanti.
Arcosanti è una città pensata per 5000 abitanti su un territorio di 25 acri, lasciandone liberi altri 4060, la cui economia si basa sull’agricoltura. Così, fin dal 1970, schiere di giovani provenienti da altri stati americani contribuiscono alla sua realizzazione, cercando un modello alternativo di società fondata sugli ideali di libertà, pace e amore, con l’intenzione di annullare ogni differenza culturale, sociale, etnica o religiosa. Oggi Arcosanti rimane solo parzialmente costruita, tuttavia permane il fascino di questa città nel deserto.
L’architettura di Soleri si origina dalla terra e le forme a cupola rievocano la cultura architettonica rinascimentale italiana e quella degli indigeni Hopi dell’Arizona, tra l’altro visitati dal Capitano D’Albertis nel 1896, come si vede nell’area a loro dedicata nel museo, inaugurata proprio alla loro presenza. La scelta del cemento del colore della terra, insieme agli “affreschi” nelle concavità delle cupole, richiamano lo stesso linguaggio pittorico dei nativi. In questo modo si viene a creare un legame immaginario tra Genova, gli Hopi, Soleri e l’Arizona.
La mostra, che si sviluppa nelle sale per le mostre temporanee del museo, comprende 50 fotografie delle opere americane dell’architetto Paolo Soleri realizzate nel deserto dell’Arizona e ritratte da Piccardo e Romano, insieme alla proiezione dei disegni e delle fotografie dei cantieri delle architetture. Nell’esposizione permanente dedicata alla popolazione indigena Hopi dell’Arizona, saranno allestite 4 opere fotografiche di Piccardo e Romano, che dialogheranno con gli elementi della cultura nativa. Inoltre nello stesso spazio sarà proiettata una intervista video a Paolo Soleri.
Emanuele Piccardo
Architetto, critico di architettura, fotografo e film maker. Ha fondato nel 2002 la rivista elettronica scientifica archphoto.it. E’ stato invitato a tenere lezioni a New York, Princeton, Los Angeles, Roma, Torino, Milano, Venezia, Firenze. La sua ricerca si è concentrata sull’Architettura Radicale Italiana, le sperimentazioni architettoniche e artistiche nel deserto nordamericano (Paolo Soleri, Frank Lloyd Wright, Michael Heizer, James Turrell, Robert Smithson). La sua ricerca fotografica è focalizzata sulla nuova iconografia dell’architettura moderna. Nel 2013 ha vinto il Grant della Graham Foundation per Beyond Environment e nel 2015 Autry Scholar Fellowship per il progetto Living the frontier. Nel 2019, insieme a Alessandro Cimmino, ha realizzato 1182, un lavoro sul post crollo del ponte Morandi a Genova. Le sue fotografie sono conservate al museo MAXXI di Roma e alla Bibliothèque Nationale de France.
Filippo Romano
Nasce nel 1968, dopo gli studi all’I.S.I.A. di Urbino, si specializza all’International Center of Photography I.C.P. di New York; attualmente risiede e lavora a Milano. Si occupa di architettura e città. Ha pubblicato su Abitare, Domus, The Plan, Rivista Studio. Nel giugno del 2006 realizza assieme ad Emanuele Piccardo il progetto fotografico Soleritown, sulle architetture di Paolo Soleri. Nel 2007 ha vinto il premio Pesaresi/Contrasto con il progetto fotografico OFF China. Nel 2010 e nel 2014 ha esposto alla Biennale di architettura di Venezia. Nel 2014 espone al Canadian Center of Architecture C.C.A. il progetto Found in Translation a cura dello storico Guido Beltramini sull’influenza Palladiana nelle architetture di Thomas Jefferson. Insegna al master di fotografia dello IUAV di Venezia. Ha documentato la costruzione del progetto architettonico di Herzog & De Meuron per la nuova sede della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano. Nel 2019 è uno dei fotografi della mostra Amare l’architettura su Gio Ponti al MAXXI di Roma. Nel maggio 2021 il progetto Strada 106 è in mostra nel Padiglione Italia alla Biennale di Architettura di Venezia.
Inaugurazione 25 giugno 2021 ore 18 alla presenza degli autori
Curatela del progetto: plug_in
Website: www.plugin-lab.it
INFO
Castello D’Albertis Museo delel culture del mondo, Corso Dogali, 18 – 16136 Genova
Come raggiungerci: a 50m dalla Stazione di Piazza Principe è disponibile l’ascensore Montegalletto-Castello D’Albertis
Orari: martedì, mercoledì e venerdì 10/18, giovedì 13/22, sabato e domenica 10/19.
Biglietti: ingresso mostra compreso nel biglietto del museo (intero € 6, ridotto € 4,50. Ingresso ridotto il giovedì)
Telefono: +39 10 2723820
E-mail: castellodalbertis@comune.genova.it; castellodalbertis@solidarietaelavoro.it
Si informa che a partire dal 6 agosto, in ottemperanza all'ultimo decreto legge per il contenimento dell'emergenza Covid-19, è necessario esibire il GREEN PASS.
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