La congiura del Fiesco a Genova
Balli in maschera e duelli, grandi passioni, rivolte e tradimenti. E soprattutto Genova con la sua grandezza e il suo spirito di indipendenza. C’è tutto questo nella nuova produzione del Teatro Nazionale di Genova che, nell’ambito dei festeggiamenti per i 70 anni di storia dalla fondazione del Teatro Stabile, presenta in prima nazionale La congiura del Fiesco a Genova di Friedrich Schiller in Piazza San Lorenzo dal 19 giugno al 4 luglio 2021 alle ore 21.30. Uno straordinario allestimento site specific con la regia di Carlo Sciaccaluga, che firma anche una nuova traduzione del testo, per l’opera del grande drammaturgo tedesco, ispirata a una vicenda storica realmente accaduta quasi cinquecento anni fa nella Repubblica di Genova. Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con il Comune di Genova e la Regione Liguria e vede Iren come sponsor principale.
La vicenda narrata da Friedrich Schiller, basandosi su precise fonti storiche, si apre all’alba dell’anno 1547. Andrea Doria ha ottant'anni; nonostante non mantenga nessuna carica ufficiale, domina incontrastato la scena politica genovese. Il nipote Giannettino aspetta con ansia il proprio momento: vorrebbe rovesciare la Repubblica, farsi Duca di Genova e governare da solo. Le speranze degli oppositori - preoccupati che un’unica famiglia accentri il potere e che le antiche libertà della Repubblica siano a rischio - sono riposte in una sola persona, il giovane Conte di Lavagna, Gianluigi Fieschi, che nella notte tra il 2 e il 3 gennaio metterà in atto una sanguinosa congiura.
Il regista Carlo Sciaccaluga, 34 anni, figlio d’arte, già assistente di registi come Matthias Langhoff, Gabriele Lavia e Franco Branciaroli, una quindicina di regie proprie all’attivo, del testo di Friedrich Schiller sottolinea il conflitto tra sfera individuale e pubblica e la natura ambigua del potere, tema complesso e di grande attualità.
La produzione del Teatro Nazionale di Genova si configura come un grande allestimento, che coinvolge oltre 25 maestranze tecnico-artistiche e un cast composto da 12 attori, selezionati attraverso una call e in parte formatisi alla Scuola di Recitazione del Teatro - Simone Toni, Aldo Ottobrino, Barbara Giordano, Roberto Serpi, Irene Villa, Andrea Nicolini, Francesco Sferrazza Papa, Silvia Biancalana, Maurizio Bousso, Marco Grossi, Melania Genna, Chiara Vitiello - per riportare in vita i personaggi immortalati nella storia e nella toponomastica della nostra città. Uno spettacolo corale, che si apre con una danza rinascimentale (le musiche originali sono di Andrea Nicolini) per poi incalzare lo spettatore con avvincenti scene d’azione.
La scenografia ideata da Anna Varaldo, caratterizzata da una lunga passerella metallica che permette agli attori una recitazione a 360 gradi, dialoga con le diverse architetture di Piazza San Lorenzo. La facciata della cattedrale si animerà di video proiezioni (curate da Davide Riccardi): immagini che si rifanno ai quadri di Bosch per dare corpo ai demoni dei personaggi. Le luci di Aldo Mantovani contribuiranno a regalare agli spettatori una prospettiva inedita della piazza. I costumi, firmati dalla stessa Varaldo e creati a partire dallo studio della ritrattistica cinquecentesca italiana, con qualche commistione contemporanea, sono stati interamente realizzati dalla sartoria del Teatro con una straordinaria cura al dettaglio.
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