Confeugo 2024
Si rinnova anche quest'anno un'antica tradizione, che affonda le radici al tempo della lontana Repubblica di Genova: quella dell'abbruciamento del Confeugo. L'appuntamento è per sabato 21 dicembre.
La cerimonia, come di consueto, si tiene in Piazza De Ferrari, dove confluirà il corteo storico e il carro trainato da cavalli con il Cippo di alloro, l’Abate del Popolo e i gruppi storici. Dopo l’accensione del fuoco e la tradizionale raccolta dei tizzoni si passa alla seconda parte dell’evento nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale dove sono previste manifestazioni storiche, culturali e di spettacolo che avranno un unico filo conduttore: l’orgoglio della tradizione genovese. La partecipazione delle aziende al progetto di sponsorizzazione lega il loro nome ad un'iniziativa di grande visibilità e partecipazione della cittadinanza.
Il programma verrà reso noto prossimamente.
La storia del Confeugo
Questo rito riprende un’antica tradizione della Repubblica di Genova, documentata dal secolo XIV, ma probabilmente più antica, risalendo presumibilmente al Medioevo, forse all’epoca del Comune del Popolo (XII secolo). Essa consisteva infatti nell’omaggio da parte dell’Abate, che rappresentava il Popolo, alle massime Autorità di un grosso tronco di alloro, ricoperto di rami. Ne furono destinatari nel corso del tempo, prima il Podestà, poi il Capitano del Popolo e infine il Doge. Esistono testimonianze del fatto che il corteo partisse dalla Valle del Bisagno e attraverso il Ponte di Sant’Agata percorresse le attuali via San Vincenzo, Via Porta d’Archi, vico Dritto Ponticello, Porta Sant’Andrea fino ad arrivare al Palazzo del Governo, l’attuale Palazzo Ducale.
Davanti al Ducale l’Abate si rivolgeva al Doge pronunciando le seguenti frasi: “Ben trovòu Messê ro Duxe” e il Doge rispondeva “Ben vegnûo Messê l’Abbòu”. In tarda serata il Doge e il suo seguito appiccavano fuoco all’alloro, per buon auspicio, e vi gettavano sopra un vaso di vino e lo addolcivano con confetti e zucchero. I presenti cercavano di portare a casa un tizzone come amuleto.
La Cerimonia venne sospesa nel Settecento e ripresa nel 1923 dall’associazione A Compagna, associazione nata in quell’anno per la tutela e la conservazione della cultura e delle tradizioni genovesi, per esser nuovamente interrotta nel 1937. Da allora è il presidente della Compagna che impersona l’Abate del Popolo, portando il tradizionale tronco d’alloro al Sindaco. Dal 1951 la Cerimonia è continuata di anno in anno sempre con l'offerta di una pianta di alloro, adorna dei colori rosso e bianco, completata con il falò rituale di un fascio di alloro ed uno scambio di auguri contornato da commenti sugli avvenimenti dell’anno trascorso e impegni e richieste per l’anno a venire.