Festival in una notte d'estate 2021
"Percorsi di ri-esistenza" è l'eloquente sottotitolo della 24ª edizione del Festival in una notte d'estate di Lunaria Teatro, dal 5 luglio al 5 agosto a Genova, nella classica cornice della piazza e del chiostro della chiesa di San Matteo. Una programmazione di prosa, musica e danza alla quale si aggiungono le iniziative collaterali, gli sconfinamenti a Villa Imperiale e in Valle Scrivia e, in agosto, la mostra celebrativa dei trent'anni di Lunaria, alla Sala del Munizioniere di Palazzo Ducale.
Un traguardo importante, quello del terzo decennio di attività, che verrà celebrato già all’inizio del Festival: il programma si apre infatti lunedì 5 luglio con la “Lunaria” di Vincenzo Consolo, non a caso il primo spettacolo rappresentato dalla compagnia che Daniela Ardini e Giorgio Panni fondarono nel 1991, qui riproposto nell’interpretazione di Pietro Montandon. La storia, tratta da uno dei testi più importanti della letteratura italiana del ‘900, racconta la favola del Viceré di Sicilia e della Luna che cade su una remota contrada senza nome, per poi rinascere e continuare ad ispirarci. Lo stesso Montandon, grazie all’uso delle maschere e alla sua invenzione recitativa, venerdì 9 e sabato 10 luglio, sarà ancora attore unico in scena, per una rilettura de “Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello.
Nuova produzione Lunaria è poi “Gradiva”, con Francesco Patanè e Sara Mennella e la regia di Daniela Ardini, nel chiostro di San Matteo lunedì 12 e martedì 13 luglio. Il testo è tratto dall’omonima novella dello scrittore tedesco Wilhelm Jensen, vissuto a cavallo tra XIX e XX secolo, che egli stesso definì “una fantasia pompeiana”: un giovane archeologo, Norbert Hanold, scopre a Roma un antico bassorilievo raffigurante una ragazza colta nell'atto di camminare, dal quale è straordinariamente colpito proprio per il particolare incedere della giovane donna che ribattezza, appunto, “Gradiva”, vale a dire “colei che risplende nel camminare”. Ad aggiungere ulteriore valore a questo racconto, il fatto che Sigmund Freud, padre della psicanalisi, vi abbia basato il suo primo studio applicato all’arte.
Tante le ospitalità di produzioni in arrivo da tutta Italia, che rafforzano legami ormai consolidati: sabato 17 luglio, la torinese Assemblea Teatro presenta un classico di Luis Sepúlveda capace di affascinare tanto i bambini come gli adulti, “La gabbianella e il gatto”, con Cristiana Voglino, Pietro Del Vecchio e Andrea Castellini, per la regia di Renzo Sicco.
Giovedì 22 luglio il Teatro Libero di Palermo porta sul palco un’opera del drammaturgo francese contemporaneo Laurent Gaudé: il suo “Onysio’s dream, ovvero Onysio il furioso”, interpretato da Giuseppe Pestillo e diretto da Luca Mazzone, affronta il tema della modernità del mito, costruendo un personaggio che si muove sul crinale tra la poesia e l’epopea, tra la parola tragica e la quotidianità. Dioniso è il dio di quelli che non hanno nemmeno una storia; Gaudé, nella scelta del nome, fa saltare le prime lettere che ne richiamano la dimensione divina, lasciando solo quella terrena: Onysos è così un uomo, ed umani sono i suoi impulsi.
Venerdì 23 luglio è la volta del Teatro delle Donne di Firenze e del reading “Amarti, che fatica!”, scritto e diretto da Andrea Muzzi, con Valentina Banci: un monologo introspettivo che attraversa, con divertimento, gli stati d’animo dell’abbandono: speranza, rabbia e paura.
Assolutamente particolare è l’appuntamento di giovedì 29 luglio che segna il ritorno a San Matteo, dopo alcuni anni, del visionario attore e regista Valeriano Gialli e del suo Teatro del Mondo di Aosta: “Ezra Pound in un quadro di Giotto”, tratto dal poema incompleto “I Cantos” del grande poeta statunitense, è un sogno delirante della frantumazione del mondo contemporaneo, incamminato verso il dispotismo della tecno-razionalità e dell’usura. Uno spettacolo per certi versi estremo, come testimoniato dall’avvertenza suggerita dallo stesso Gialli: alcune parole e visioni potrebbero turbare il pubblico e tappi di cera, obbligatori per le persone disabili, saranno messi a disposizione all’ingresso.
Dopo una simile scarica di adrenalina, sarà quasi una necessità rifugiarsi all’indomani, venerdì 30 luglio, nella “Vita dei boschi” narrata in modo ora profondo, ora ironico, da Pino Petruzzelli. Alla luce del dibattito aperto sulla salvaguardia dell’ambiente e sulla sostenibilità dei processi produttivi, si tratta di un testo di grande attualità, ispirato al romanzo “Walden, ovvero vita nei boschi” di Henry Thoreau. La produzione è del genovese Teatro Ipotesi.
A concludere il programma di prosa, martedì 3 agosto, gli “Opposti flussi” di e con Marco Baliani, in anteprima regionale: il flusso e riflusso delle maree come guida metaforica di un nuovo percorso teatrale alla ricerca degli opposti. Ci sono flussi migratori, flussi di dati, flussi di immagini e pensieri, flussi di sangue e flussi di memoria e, ogni volta, questo fluire incontra opposte sponde, nelle parole, nel linguaggio, nella voce.
Ampio, ancora più che in passato, è lo spazio che il “Festival in una notte d’estate” dedica quest’anno alla danza: martedì 6 luglio “Fragmenta Paginae” dei Mechanical Monkeys, percorso all’interno della psicologia dei personaggi coreografato da Simone Maier. Giovedì 15 luglio “Life”, il nuovo spettacolo di Alex Atzewi e della sua Atzewi Dance Company, che vuole trasmettere al pubblico tutta la voglia di ritorno alla vita provata, dopo un anno e mezzo di pandemia, da quello che è uno dei più apprezzati ballerini della scena nazionale. Il 19 e 20 luglio “Sono solo storie vere”, galleria d’arte animata da una compagnia di danza contemporanea urbana, lo Studio Dyv, un trio d’archi e arpa, il G.E. Music Project, e una voce narrante, Simone Vialardi, con coreografie di Patrizia Genitoni, Carolina Traverso, Beatrice Rossi e Pamela Russello. Mercoledì 4 agosto, infine, “Il tango di Astor Piazzolla”, omaggio al compositore argentino che è stato capace di riscrivere i canoni di un genere e di farlo conoscere in tutto il mondo, a cura di Pasquale Bloise della Compagnia Libertango e delle sue ballerine, accompagnati dall’orchestra dei Los Casares.
L’altra faccia della medaglia, quando si parla di danza, è appunto la musica, a sua volta grande protagonista delle notti stellate firmate Lunaria: “Ciak si suona”, giovedì 8 luglio, è un excursus della Camerata Musicale Ligure di José Scanu tra le più belle colonne sonore del cinema, da Ennio Morricone, omaggiato a pochi giorni dal primo anniversario della morte, a Nicola Piovani. “Maestrale” è il nome del concerto con cui Filippo Gambetta, Sergio Caputo e Fabio Vernizzi, venerdì 16 luglio, si avventurano nel repertorio da danza europeo, dal “valse musette” alle musiche tradizionali dell’Italia settentrionale, per approdare in Brasile, tra uno “choro” carioca e un “forrò” nordestino. Ancora, martedì 27 luglio lo scrittore e chitarrista Marco Conzi, traendo spunto dal suo libro “La chitarra e la luce, avventure spagnole di un musico errante”, accompagnato alla chitarra da Fabio De Lorenzo e dalla cantante Letizia Panarello, alternerà letture e brani per un viaggio “Da Vittorio Centanaro a Paco de Lucia passando per Canneto”. “Musica per un mondo migliore” è, invece, il titolo scelto dalla figlia d’arte dello stesso Michela Centenaro per il suo concerto di quest’anno, ancora una volta insieme a Maria Giulia Mensa e al polistrumentista Julyo Fortunato, appuntamento con cui giovedì 5 agosto calerà il sipario su piazza San Matteo.
Ma il “Festival in una notte d’estate”, come sempre, conosce anche sconfinamenti e digressioni rispetto al suo cartellone principale: tra le iniziative collaterali, oltre alla già citata mostra sui trent’anni di Lunaria a Palazzo Ducale, particolarmente suggestiva sarà la lettura integrale dei cori da “La Rocca” di Thomas S. Eliot, a cura di Roberto Antonio Tomaello, nei pomeriggi del 26 giugno, 10, 17, 24 e 31 luglio e 7 agosto, all’interno dell’Abbazia di San Matteo, dalle 17,45 alle 18. Il 9, 12 e 22 luglio, al loggiato di Palazzo Giulio Pallavicino, si terranno invece i consueti incontri-aperitivo con Remo Viazzi, dedicati, quest’anno, al tema dell’”Altrove” inteso come discesa agli Inferi, topos letterario fin dalle età più antiche.
Quanto agli sconfinamenti, Lunaria porterà il suo fortunatissimo “Marzari, un uomo in frac” nel fresco della Valle Scrivia, sabato 17 luglio a Isola del Cantone e giovedì 12 agosto a Savignone, mentre già venerdì 9 luglio sarà ospite, alla Villa Imperiale di Genova, della rassegna “Ridere d’agosto… ma anche prima” con “Pinocchio, una fiaba sonora”: protagonista di entrambi gli spettacoli, l’eclettico Andrea Benfante.
IREN sponsor istituzionale del Comune di Genova.
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