Incontro con Orhan Pamuk
In collaborazione con la casa editrice Einaudi e il suo direttore, Ernesto Franco, il giornalista Marco Ansaldo e l’Associazione degli editori indipendenti organizza uno speciale incontro con il Premio Nobel per la letteratura del 2006, lo scrittore turco Orhan Pamuk.
Nella meravigliosa cornice di Palazzo Ducale un incontro letterario senza precedenti: il 16 novembre, in occasione di Genova capitale italiana del libro, prepariamoci a immergerci nell'universo letterario di Orhan Pamuk, celebre scrittore turco insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 2006. In questa straordinaria occasione, Pamuk ci guiderà attraverso le intricante pagine del suo ultimo romanzo, intitolato "Ricordi di Montagne Lontane".
Orhan Pamuk, indiscutibilmente uno dei pilastri della letteratura contemporanea, ha plasmato gran parte delle sue opere nel contesto della sua città natale, un luogo caratterizzato da conflitti e straordinari sincretismi culturali.
Una notte insonne, animata dall'ansia per la creazione del Museo dell'Innocenza, viaggi in India, passeggiate per le strade di una Istanbul che, pur familiare, continua a stupire, esperienze di insegnamento negli Stati Uniti e la sua profonda ammirazione per l'Italia. Pamuk ci guida attraverso le sue sfide nell'affrontare notizie inquietanti provenienti dalla Turchia, tensioni politiche, minacce, e il desiderio di esprimersi liberamente, accompagnato dai timori per il destino della sua amata patria. Ma non mancano i momenti di gioia, come quando nuota nell'immensità del mare, lasciando libera la mente per fantasticare su storie da scrivere, o quando ammira con felicità le montagne lontane, sia attraverso una finestra, un aereo o un dipinto. Attraverso straordinarie illustrazioni che danno vita alle parole, Pamuk rivela il suo eccezionale talento artistico. Da giovane, infatti, sognava di diventare un pittore, una passione che ha saggiamente messo da parte per seguire la sua vocazione innata per la scrittura.
Un sottile filo conduttore, ora manifesto e ora nascosto, intreccia le sue parole e le immagini, attraversando eventi, incontri e pensieri. Questo filo rappresenta il delicato e inarrestabile processo di creazione letteraria. I taccuini dell'autore si trasformano in un laboratorio in cui Pamuk immagina trame e studia l'architettura delle sue storie, instaurando un dialogo continuo con i personaggi dei suoi futuri libri.
Nel corso degli anni, l'autore ha continuato a riempire le pagine rimaste in bianco con schizzi e annotazioni, creando un intreccio straordinario in cui spazi e tempi sfumano in una dolce malinconia onirica, trasformando l'esperienza vissuta in preziosi ricordi.
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