Forte Crocetta
Forte Crocetta
Costruito nel periodo napoleonico su di un’area a 157 metri di altitudine, che aveva in precedenza ospitato anche un monastero, venne ricostruito dal Genio militare sardo fra il 1818 e il 1830.
Forte Crocetta (1819-1827)
44° 25’ 12.6876” N, 8° 53’ 43.8612” E
Superficie totale:
5.000 mq
Altitudine
160 mt
Distanza
Aeroporto C.Colombo: 6 Km
Stazione: Ferroviaria Brignole: 7,9 Km
Stazione Ferroviaria, Metropolitana Principe: 6 Km
Cremagliera Granarolo: 3,8 Km
Caselli austostradali:
Genova Ovest: 4,5 Km
Genova Est: 12,5 Km
Come arrivare
Si può raggiungere il Forte percorrendo corso Martinetti e corso Belvedere, lasciato qui l’automezzo si intraprende la salita al Forte della Crocetta ed in meno di cinque minuti vi si è davanti.
Un altro itinerario meno noto, ma più interessante è: scendendo dal fianco della Tenaglia e percorrendo la linea trincerata protetta da un muro eseguita nel 1826. A metà discesa il muro forma un baluardo su cui sono i resti della torre detta Granara, anch’essa incompiuta e trasformata in una semplice postazione all’aperto con l’innalzamento di un sottile muro semicircolare sulle sue fondazioni. La barriera termina poco più a valle con una porta a guardia di “Salita al Forte Crocetta”, che da qui diviene una strada campestre che conduce a Begato.
Un altro accesso è da Begato tramite salita V. Bersezio.
Sentieristica:
Nome sentiero: Sampiardarena - Forte Diamante
Segnavia: Anello rosso
Difficolta: Escursionistico (E)
Nome sentiero: San Teodoro - Forte Sperone
Segnavia: Tre cerchi rossi disposti a triangolo
Difficolta: Escursionistico (E)
Il Forte si discosta dallo schema planimetrico di tutti gli altri forti, la sua struttura infatti ricorda i più moderni bunker del XX secolo: un blocco unico più che un insieme di volumi e la quasi totale mancanza di spigoli vivi. All’interno della cinta è presente un doppio terrapieno posteriore, diviso a sua volta in una zona più bassa (originariamente destinata allo schieramento della fucileria) e una più alta (destinata all’artiglieria). Sotto quest’ultimo terrapieno si trovavano i locali adibiti a polveriere mentre, attorno al piccolo cortile centrale, erano presenti le stanze per gli alloggi. Il nome della località deriva da un piccolo complesso conventuale degli Agostiniani finito di costruire nel 1609. Annessa al convento era una chiesetta ornata con insigni tele intitolata al SS. Crocifisso detto di Crocetta. Risulta che nel 1771 erano ospitati 17 religiosi. Il convento fu soppresso nel 1798 e demolito nel 1815. Nelle planimetrie del 1747 vediamo il piccolo edificio religioso completamente circondato da trinceramenti e affiancato da due batterie puntate sulla Polcevera, le trincee poi si collegavano al Belvedere e da questo scendevano a Sampierdarena. Durante l’assedio del 1747 le trincee, nonostante la vicinanza dei nemici non furono mai impegnate in combattimenti. In periodo napoleonico furono eseguite alcune modifiche, sistemando il terreno intorno alla chiesa in forma poligonale ed utilizzando per quanto possibile le strutture conventuali.
Nel 1849 i Genovesi si arresero senza combattere ai Piemontesi di La Marmora, fu quindi usato per imprigionare i rivoltosi presi agli altri forti e nelle campagne circostanti. Il Forte, poco conosciuto, presenta aspetti inconsueti per l’epoca in cui fu fatto, e già precorre le tecniche difensive; il terrapieno visto da valle mimetizza quasi la struttura, facendola apparire un tutt’uno con la costa. Il portale a tutto sesto è incorniciato da due paraste in mattoni, ai fianchi delle quali si aprono i tagli per il passaggio dei meccanismi di sollevamento del ponte; nel mezzo un riquadro in cui era lo stemma Sabaudo. La facciata, i fianchi, parte del fossato sono punteggiati da numerose feritoie e cannoniere. In una piccola costruzione a monte della strada era l’ufficio del dazio di Sampierdarena.
Il Forte è in buon stato di conservazione ma è chiuso ai visitatori.