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Nel cuore della città medievale, tra portici tamponati e atri voltati, tra bei portali scolpiti e edicole seicentesche, si cuoce e si vende la trippa dal 1890 quando Annetta Cavagnaro ne è la proprietaria.
La bottega, una delle più caratteristiche e affascinanti di Genova, rimane della famiglia per quasi cento anni, prima col nipote Giovanni, padre di Agostino Cavagnaro, ultimo discendente della famiglia a ereditarne il mestiere.
Nel 1984 ne diventa proprietaria Gabriella Colombo che, con il marito Franco, è oggi l’anima di questa ultracentenaria bottega dove si respirano aromi e atmosfere di altri tempi. Un negozio in cui si fondono armonia, bellezza e semplicità grazie agli elementi architettonici, agli arredi e agli utensili originali di inizio Novecento.
All’esterno un bel sovraporta e una semplice vetrina, all’interno pavimento alla genovese, soffitto voltato a botte, pareti con piastrelle di maiolica bianca così come il ronfò, fasciato da piccole maioliche marroni, e la grande cappa sopra i pentoloni di rame.
Fino a una cinquantina di anni fa i genovesi erano soliti sedersi sugli sgabelli e fare uno spuntino sui bei tavoli in legno col piano di marmo, originali dei primi del Novecento: ma erano soprattutto operai e portuali che, andando al lavoro, si scaldavano e nutrivano con una tazza fumante di brodo di trippa.