L’esistenza come un viaggio. Un percorso di conoscenza dai forti tratti esoterici, scritto nel paesaggio nella forma di uno spettacolo teatrale e che fu tappa del Gran Tour europeo nell’Ottocento. Situato nel Ponente cittadino, a pochi passi dalla bella passeggiata sul mare del quartiere di Pegli, questo parco offre un itinerario esperienziale all’interno di un giardino di ispirazione romantica che non ha eguali in città.
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Realizzato fra il 1837 e il 1846 secondo il progetto dell’architetto Michele Canzio, all’epoca scenografo del Teatro Carlo Felice, che creò una vera e propria rappresentazione teatrale su commissione del Marchese Ignazio Pallavicini.
L’itinerario si sviluppa dall’ingresso principale della villa, situato accanto alla stazione ferroviaria di Genova Pegli. Il viale d’accesso conduce all’edificio che in passato fu residenza estiva dei Marchesi; oggi è sede del Museo Archeologico e custodisce reperti liguri che vanno dalla preistoria all’epoca romana. Poco distante è possibile visitare anche il bellissimo Orto Botanico, voluto a metà ‘800 dalla Marchesa Clelia Durazzo Pallavicini, esperta botanica. Qui è possibile ammirare diverse serre dedicate ai vari gruppi botanici (piante succulente, piante carnivore, felci ecc.), e splendide aiuole esterne che custodiscono centinaia di specie pregiate. Lasciando l’Orto Botanico si accede al parco vero e proprio, con le sue scenografie quasi teatrali. Oltrepassiamo quindi la Tribuna gotica, passeggiamo fino alla Coffee house dove i nobili sorseggiavano la rara e preziosa bevanda e procediamo lungo il Viale Classico, fino all’ Arco di Trionfo. E poi templi, obelischi, grotte, laghi, pagode, alberi rari e maestosi, come in una favola romantica che accompagna i visitatori in un viaggio attraverso i secoli e le culture.
Sono stati inoltre inaugurati due straordinari interventi che riportano alla sua auge ottocentesca il percorso ideato dall’architetto, scultore, decoratore e scenografo genovese Michele Canzio: il consolidamento strutturale delle Grotte degli Inferi e il restauro della Sorgente con la ricostruzione della Capanna Rustica. I visitatori possono quindi accedere nuovamente alle Grotte degli Inferi. Si tratta di un’importante tappa del percorso scenografico che si snoda tra i viali del parco conducendo alla purificazione del cuore per l’accesso al Paradiso Empireo simbolicamente rappresentato dalla celebre cornice del Lago Grande. Stalattiti e stalagmiti tratte da molte grotte naturali del genovesato, erano state montate per ricreare una vera ambientazione di grotte calcaree, con tanto di lago sotterraneo. Il buio iniziale avvolge i visitatori, la cui pupilla piano piano si abitua alla tenue luce penetrante dall’alto facendo scorgere pareti, volte e margini di un piccolo lago tra gli stretti canali. Un’area nella quale, per circa venticinque anni, nessuno ha più potuto entrare. Le Grotte degli Inferi – i cui lavori di recupero sono stati finanziati dal Comune di Genova con i fondi del “Patto per Genova” - vengono aperte al pubblico tutti i fine settimana e nei giorni festivi, comprese nel prezzo del biglietto.
E’ invece visitabile anche nei giorni feriali la Capanna della Sorgente, dopo oltre ottant'anni tornata al suo posto nella scenografia del parco. Michele Canzio l’aveva pensata come un quadro rustico con sfumature romantiche, una sosta all’interno del percorso in questo punto magico dove nasce l’acqua che alimenta tutto il giardino. Così, accanto alla costruzione della Capanna (realizzata dal mastro falegname Mauro Accossano) è stata ripristinata la Sorgente alimentata da un acquedotto che scende dalle colline alle spalle di Pegli, realizzato appositamente su desiderio del marchese Ignazio Pallavicini, e si è provveduto al restauro del paesaggio adiacente che si affaccia sul laghetto che ospita la Capanna.
Il parco storico di Villa Durazzo Pallavicini, nel 2017 nominato “Parco più bello d’Italia”, vanta caratteristiche architettoniche, artistiche, paesaggistiche e botaniche uniche. È stato costruito dal 1840 e inaugurato il 23 settembre del 1846 in occasione del Congresso degli Scienziati Italiani. Realizzato su progetto dell’architetto Michele Canzio per volere del marchese Ignazio Alessandro Pallavicini, è un'eccellenza nell’ambito del giardino storico romantico italiano ed europeo. Si sviluppa sull’impervio fianco di una collina completamente trasformata per generare spazi pianeggianti, ampi bacini idrici e un intrico di percorsi che si arroccano dall’ingresso fino a 134 metri di altitudine. Fra le sue particolarità spicca quella di essere strutturato su un racconto teatrale a sfumature esoteriche e massoniche che ne rendono la visita un’esperienza storica e culturale, paesaggistica e botanica. Ma anche meditativa e filosofica. Il percorso è articolato in tre atti, ognuno composto da quattro scene caratterizzate da “artifici scenografici” capaci di appropriarsi del panorama e si materializza grazie all’uso di vegetazione esotica ed indigena che crea atmosfere emozionali. Di notevole impatto è il ricco impianto di acque superficiali comprendente due laghi, cascatelle, ruscelli, fontane e molteplici architetture da giardino in stile neoclassico, neogotico, rustico, cineseggiante ed esotico. Il parco, divenuto nell’Ottocento meta dei tour turistici e culturali europei, richiamava pubblico anche dall’America, Cile, Russia e nel 1928 fu ceduto al Comune di Genova dalla principessa Matilde Giustiniani. Dopo l’ultima guerra il Comune di Genova aveva chiuso al pubblico la parte alta, relativa al secondo atto del racconto, abbandonando così le scenografie medievaleggianti e gli edifici più imponenti del complesso.
Prenotazione e informazioni: info@villadurazzopallavicini.it e al numero +39 393 8830842 - 010.8531544
Info: https://www.villadurazzopallavicini.it/
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